Si può vendere casa senza la certificazione degli impianti ?
giovedì 09 gennaio 2025
SI PUÒ VENDERE CASA SENZA LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI?
Si può vendere una casa senza avere la certificazione di tutti gli impianti? La risposta è sì, ma la normativa richiede comunque alcuni adempimenti e documenti obbligatori.
Molto dipende da quando gli impianti sono stati realizzati e dalla destinazione d’uso dell’immobile, cioè, se è un immobile per uso residenziale, commerciale o industriale. Inoltre, non tutti i documenti vanno allegati al rogito e ciò può creare confusione. Per questo voglio spiegarti come muoverti nella burocrazia senza fare errori.
Partiamo col dire che i certificati di conformità degli impianti attestano la loro regolare messa in opera, la loro efficacia e sicurezza.
La legge di riferimento è il Decreto Ministeriale 37 in vigore dal 2008.
Si parla dell’impianto elettrico, di quello del gas, quello idrico e sanitario, del riscaldamento o condizionamento e, se presenti, di antifurto, antincendio e dell’ascensore.
Ecco, dopo l’installazione o comunque nel caso di modifiche sostanziali, l’impresa realizzatrice è tenuta a consegnare al proprietario dell’immobile una dichiarazione di conformità (nota anche come DICO).
Ma cosa accade se l’impianto è stato realizzato prima e non si è in possesso della documentazione?
La legge precedente era la 46 DEL 1990. Essa stabiliva l’obbligo di adeguamento degli impianti non a norma, ma per quelli già a norma, bada bene, non era necessario farsi rilasciare alcun documento.
QUINDI E’ NORMALE NON ESSERNE IN POSSESSO.
Tuttavia l’obbligatorietà di queste certificazioni, spesso (purtroppo), crea molta confusione per i non addetti ai lavori, soprattutto se l’acquirente le richiede.
In generale gli impianti realizzati prima della legge 46/90 dovevano essere adeguati con il salvavita e la messa a terra. Mentre quelli successivi, dovevano rispettare le norme UNI e CEI in vigore al momento dell’esecuzione dei lavori.
MA TORNIAMO ALLA DOMANDA INIZIALE.
Vendere casa senza certificazione degli impianti o con impianti non a norma è possibile ed è più comune di quanto si creda, soprattutto se si tratta di un immobile datato.
Non è obbligatorio allegare la certificazione degli impianti al rogito, a differenza di quella per la prestazione energetica, che invece ci deve essere.
Ma per una correttezza formale nell’atto di compravendita il venditore è tenuto a prestare la garanzia per i vizi, secondo la disciplina degli articoli 1490 – 1495 C.C.
Nulla, quindi, vieta di vendere casa in assenza di questi certificati, che tuttavia possono essere rilevanti per determinare il prezzo dell’immobile.
Per le nuove costruzioni, invece, il problema si risolve a monte.
La normativa prevede che per avere il certificato di agibilità deve essere consegnata nella documentazione anche la dichiarazione di conformità degli impianti.
Per gli altri immobili, nel caso il certificato fosse irreperibile o inesistente, si può richiedere la Dichiarazione di Rispondenza o DIRI.
Questa può essere rilasciata da un tecnico abilitato che verifica l’impianto esistente. Sostituisce la DICO, attestando la conformità alle norme vigenti sempre al tempo dell’esecuzione.
Per evitare spiacevoli sorprese, durante le visite e i sopralluoghi specifichiamo sempre lo stato degli impianti e lo ribadiamo ancora al momento della sottoscrizione della proposta d’acquisto, affinché chi acquista ne sia consapevole ed informato.
Per ulteriori informazioni vieni in agenzia o contattaci al numero 0565.85.21.31, anche tramite WhatsApp
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